Uno fra i centri storici più interessanti del versante etneo che dà sulla valle del Simeto è certamente Bronte, che oltre alle bellezze artistiche e paesaggistiche vanta un intrigante e drammatico passato storico ricordato pure da una nota novella verghiana.[1]
Anche i dintorni sono interessanti, e basti ricordare la Ducea di Nelson con il suo affascinante castello o la vicina Randazzo per rendersi conto di quanto una gita a Bronte possa costituire una meta decisamente ricca di attrattive.
Ma tra settembre e ottobre, ogni anno, un ulteriore, stimolante motivo suggerisce la visita di Bronte: in questo periodo infatti ha luogo la “Sagra del pistacchio”, manifestazione giunta ormai alla XXIV edizione, che celebra la specialità brontese in tutte le sue forme: dolce o salato, sotto forma di gelato, torta, biscotto, pasta, arancino e quant’altro, il pistacchio, che costituisce un settore economico trainante della cittadina, viene esaltato per la gioia degli occhi e del palato.
Quest’anno in particolare l’Amministrazione brontese, con l’aiuto della Fidapa locale, ha messo in cantiere una interessante novità, che riesce a far uscire il pistacchio dall’ambito esclusivamente etnicogastronomico per farlo approdare a un riuscito connubio di arte e cultura.
Il 4 ottobre infatti è stata varata una importante iniziativa, “La scuola scende in piazza”, che ha visto la partecipazione di innumerevoli scuole della provincia di ogni ordine e grado, ma soprattutto lo svolgersi di un’estemporanea di pittura che ha messo a confronto giovani artisti di varie scuole della provincia.
Anche l’Istituto Superiore "Fermi – Guttuso" è stato invitato a partecipare, e per la prima volta alunni “industriali” e alunni “artisti” si sono ritrovati insieme a condividere un interesse comune. I nostri ragazzi, infatti, appena arrivati a Bronte e scesi dall’autobus, si sono sparpagliati per le vie e i vicoli della cittadina, vuoi per scegliere l’inquadratura migliore da ritrarre sulla tela, vuoi per celebrare il trionfo della gola lasciandosi prendere dalla degustazione dei prodotti in mostra nei variopinti stands disposti lungo le strade. Purtroppo il tempo limitato a disposizione non ha consentito in qualche caso il completamento dei lavori, ma nella grande maggioranza gli alunni, supportati e coadiuvati dai prof. Emilia Maccarrone, Sebastiano Grasso e Giuseppe Garaffo, hanno lavorato con impegno e con passione, producendo opere di indubbio talento.
Tanto è vero che il vincitore del primo premio è stato un alunno della nostra scuola, Gabriele D’Angelo, che con grande maestria è riuscito a sintetizzare in tratti caratterizzati da grazia ed eleganza un incantevole scorcio del paese, cogliendo lo spirito dell’estemporanea, ovvero la capacità di rendere un’atmosfera grazie a piccoli, essenziali tocchi grafici e di colore che l’occhio ricompone nella loro complessa unitarietà.
Giuseppe Garaffo
[1] Giovanni Verga, “Libertà”, in “Novelle rusticane”.