composizioni poetiche a cura degli alunni del Liceo Artistico "R. Guttuso" di Giarre

 
 
 
BETULLA

(di Alicia Pavone I B)

Natura ed Arte, due voci, una sola armonia:

Bellezza.

Il bianco che vince sul nero.

Luce dal buio.

Betulla…

Elegante opera d’arte.

COME IL VENTO

(di Federica Di Grazia II B)

Vorrei  danzare tra gli alberi come il vento,

saltare sulle spesse radici

e sfiorare i petali dei fiori,

perdendomi nel cielo tra le soffici nuvole

Risuonare all’interno delle conchiglie,

scivolando sulla pallida schiuma delle onde,

immergermi nell’acqua,

acqua fredda e incontrollata,

infinita fonte di vita.

Risalirei alla sorgente limpida e cristallina

Che percorre l’arida terra,

roccia e terra

terra e roccia,

sino alla vetta.

Vorrei come il vento salire

 e più su toccare il sole e bruciarmi le mani.

Sole, dalle calde e infuocate dita,

sfera d’oro e d’ambra

e osservarlo scivolare giù dalle nuvole,

volteggiando nella sua danza

vederlo svanire nel mare

seguito dal suo manto rosa, il  tramonto.

E infine, a guardar le stelle,

sparse nel cielo come diamanti,

della luna compagne fedeli, faro nel buio.

IL MIO BAOBAB

(alunni del L. Artistico “R. Guttuso”  con i ragazzi della comunità SPRAR)

Il mio baobab ha le radici sporche di azzurro

a forza di scavare dentro il cielo.

Il mio baobab ha i rami spogli

da insicurezze e paure.

Il mio baobab

impregnato nel buio

rovesciato dalla sua brama,

abbassa lo sguardo

dinanzi la bellezza del mondo.

Il mio baobab.

BAMA GNONTAGNHO

(alunni del L. Artistico “R. Guttuso”  con i ragazzi della comunità SPRAR)

BAMA GNONTAGNHO

Grande dolce mamma,

come nutrirai i figli tuoi

senza i frutti zuccherati

triste il vento

soffiando sfiora con la sua mano le foglie

occhi che si chiudono volando via

ma ora il tempo estivo dolce e caldo

ti abbraccia

e gioia ci sarà

quando con il tuo sguardo di foglia

potrai osservare

i tesori del cielo.

CULLA DELL'ANTICHITA'

(Stefania Chiara Maccarrone I C)

Culla dell’antichità,

letto di civiltà/ormai perdute.

Silenziosa distruzione,

portatrice di muta sofferenza.

Vita che giorno dopo giorno

si affievolisce,/portando sempre più oscurità

in questo luogo già buio/e con affievolita luce.

VEDONO TUTTO

(Valentina Raciti II C)

Vedono tutto,

con quegli occhi lacrimanti,

isolati e tristi,

soffocati nel loro silenzio.

Un labirinto di corpi,

e nessun posto in cui trovarti.

Sono persi nel loro abbraccio con il vento,

e accarezzati dalla pioggia

e baciati dalla luna

e bruciati dal sole.

MAGIA DELL'ARGENTO

(Sofia Lo Turco II C)

Nella terra nera feconda dell’Etna,

Nel profondo delle tue radici,

Elevi il tuo fusto argentato,

scorticato a volte anche dimenticato.

Nel sentiero tu vivi,

in gruppo ti elevi.

Tuoi i rami, tue le foglie verdi.

Come il pennello di un pittore

La voglia di volare

Al pensiero di morire.

BETULLE COL VENTO DANZANTI

(Leonarda Cristaldi IV T)

Betulle col vento danzanti

Fermate dall’uomo crudele e moderno,

Sbalzate dal loro tempio fedele,

tempio di tranquilla armonia,

stroncate per economia.

UN ALBERO SOLITARIO

(Leonarda Cristaldi IV T)

Un albero solitario

In compagnia di betulle,

ombreggiava una distesa di fiori selvatici

in un giorno di pioggia,

mentre l’uomo avanzava

armato di coltelli senza lame,

la natura si proteggeva

accogliendolo attraverso i sentieri più belli.

OCCHI CHE SCRUTANO

(Jokana Torrisi II A)

Occhi scrutano.

Le betulle osservano.

In un quieto silenzio cullano/alla pace.

Pieno di riflessi,

al sole brilla/un bianco perla.

Il verde silenzio avvolge

con un grido

in questo orrido dolore,

in questo prato nero dove si rischiara l’albore,

e lì dove un sognatore ritrova l’amore.

BETULLE BIANCHE COME NEVE 

(Martina Jacomin I D)

Betulle bianche come neve,

bellezza unica,

bianco acceso.

Terra nera dell’Etna le nobilita.

Follia d’uomo/Uccide la bellezza.

Follia di morte:/il bianco scompare,

lasciando grigio cemento.

BETULLE CADONO DISASTROSE

(Sabina Maxim I D)

Betulle cadono disastrose,

lasciano solo vago ricordo.

Siamo solo foglie sottili che il vento porta via.

Sono verde che regala fortuna.

Sono marrone di cui è piena la quercia.

Sono bianco che dona fierezza.

BETULLE, BOSCHI BIANCHI DI NEVE

(Mariapia Contarino I D)

Betulle, boschi bianchi di neve.

Betulle opere d’arte.

Amore immenso del vulcano vi ospita.

Betulle siete pace, magia,

mistero del tempo.

Betulle argentee come capelli di un’anziana signora,

la morte non vi prende: voi rinascerete.

QUANDO VEDO BETULLE NEI BOSCHI

(Antonino Vasta I D)

Quando vedo betulle nei boschi,

vedo dondolare le foglie a terra,

sottili, dritte.

La luce della betulla è la pelle della primavera.

NEL BOSCO DELLE CANDIDE BETULLE

(Gloria Gioieni I C)

Nel bosco delle candide betulle

senti una tranquillità rilassante,

che è preziosa ed affascinante.

Quegli occhi saggi che osservano

Come i fiori e gli animali crescono.

E quel dolce fruscìo di foglie dal vento mosse,

Gialle verdi e rosse.

Colpite dai raggi del sole

Non si sentono più sole

E quella calma riflessione

Viene interrotta da un’eruzione, che non distrugge la bellezza

Di quella ebbrezza.

IL DANZAR DELLE FOGLIE

(Maria Chiara Muscolino II B)

Mi innamorai di quel suono lento

del vento che muoveva le foglie

in una danza/vorticosa di bellezza.

E sotto quel cielo pregno/nasceva una luce/che sfumava in una scia

che si univa al danzar delle foglie.