"Fai Bei sogni" di Massimo Gramellini

"Fai Bei sogni" di Massimo Gramellini

Il romanzo “Fai bei sogni”, scritto da M. Gramellini ed editato da Longanesi, è uscito nel Marzo 2012 ed è una sorta di autobiografia di questo noto scrittore e giornalista. L’inizio del libro viene collegato con la fine, punto in cui vediamo il protagonista regalare alla signora Madrina, amica del cuore della madre, un romanzetto in cui parla della propria vita cambiandone i personaggi. Egli ci racconta come, all’età di nove anni, una mattina si sia svegliato ed abbia visto il padre in salotto agitato per poi apprendere, in seguito, la morte della madre.  Morte sulla quale, sin dall’inizio, c’è stata poca chiarezza, infatti gli venivano date molte spiegazioni, delle quali nessuna era degna di essere accettata… La madre era stata colpita da un tumore, prima di morire aveva dato la buonanotte al suo bambino, da qui il titolo “Fai bei sogni”, lasciato la vestaglia sul suo letto per poi scomparire per sempre. La vita di Massimo, dopo questo lutto, è stata abbastanza particolare e si è ritrovato a combattere col mostro più insidioso, che lui chiama Belfagor: il timore di vivere. Mentendo a tutti, riguardo la scomparsa della madre, inventando scuse e contro scuse, in poche parole rifiutando la realtà, Massimo è arrivato a smarrire se stesso. Il padre non gli risulterà d’aiuto, ma, alla fine, riuscirà a capire perché: il padre era molto innamorato della madre, ma non era stato capace di reagire al dolore ed aiutare il figlio. Dopo che il nostro protagonista ha avuto un matrimonio sbagliato, conosce lei, Elisa, la donna giusta… davanti a lei la corazza di Massimo si sgretola e, poco per volta, Belfagor si polverizza, lasciando spazio alla sua “vita” fino a quel momento non vissuta. Un giorno Madrina, rendendosi conto che Massimo dopo quarantanni non sa ancora la verità, gli consegna un quaderno riguardante la storia di sua madre. Egli comincia a scrivere su una rubrica di posta del cuore, dove riesce finalmente ad esprimersi e fare pace non solo con sé stesso, ma anche con gli altri. Senza saperlo, la fine del romanzetto che scrive Massimo è la verità riguardo la morte della madre e Madrina glielo dimostra facendogli leggere l’articolo di quarant’anni prima che il giovane, pur lavorando nel giornale che lo aveva pubblicato, non aveva mai visto.

L’opera di Gramellini, con il suo finale a sorpresa, è sicuramente da leggere e offre tanti spunti di riflessione, primo su tutti  quanto difficile sia per un/a figlio/a accettare la morte di un genitore e quanto il silenzio del “sopravvissuto” non aiuti ad andare avanti. Il romanzo si può considerare dedicato a tutti coloro che nella vita hanno perso qualcosa e che rifiutandosi di accettare la realtà finiscono “per non vivere”(…. “Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi”…). Tutti dovremmo sforzarci di accettare “gli schiaffi” che la vita ci riserva e andare avanti, nonostante la sofferenza che questi possano lasciarci.

Serena Siragusa classe II A