La Venere canoviana di Leeds torna a casa

La Venere canoviana di Leeds torna a casa

Dal 26 settembre, e fino a gennaio 2017, la celebre Venere canoviana di Leeds è  ospitata a Possagno, nella casa-museo del suo creatore, Antonio Canova.

“Per l’occasione,  tutte le sedi "canoviane" sono state unite per  creare un itinerario d’arte che non potrà che affascinare i visitatori, sia per le opere che vi sono proposte, sia per i luoghi che ospitano le tre ideali sezioni di questo percorso d’arte: Asolo, Crespano e Possagno.

Ad Asolo, la città carducciana, nella prestigiosa Sala della Ragione che fu culla del Museo civico cittadino grazie alle prime donazioni canoviane, si potranno ammirare una importanti opere di Canova che evidenziano la presenza di Venere, e della Bellezza più in generale, nelle differenti espressioni artistiche dalla scultura, alla pittura, all'incisione; accanto ad esse, preziosi ed inediti documenti sottolineeranno il legame tra l'Artista e la Città.

Crespano del Grappa,  raccoglie, invece nel maestoso duomo del Massari, il gesso canoviano della Pietà, e salendo il Monte Grappa, a circa 500 metri d'altezza in località Covolo sul Grappa, con una posizione dominante su Crespano del Grappa e i colli circondanti, sorge il Santuario della Madonna del Covolo, prima opera di architettura di Canova. La chiesa, di architettura cilindrica sovrastata da un cupolone, è stata costruita sul luogo dove pare che la Madonna apparve e guarì una pastorella sordomuta che, sola al pascolo con le pecore, durante un temporale si era rifugiata in una grotta (da qui il nome Covolo).

Infine, merita una visita il grandioso Ossario di Cima Grappa, testimonianza di ciò che comportò la “Grande Guerra” dopo Caporetto.

In mezzo, a questo percorso canoviano veneto sta Possagno, patria del Canova e custode del suo corpo mortale, nel Tempio da lui voluto come chiesa parrocchiale. Il suo atelier, la sua Casa, le sue creazioni sono custodite nella Casa Museo e Gipsoteca, dove appunto viene accolta la Venere di Leeds.

Questo stupendo esemplare arriva dalla Gran Bretagna, dal Museo di Leeds di cui è l’effige. È una rappresentazione di una Venere “pudica”, maliziosamente sorpresa dall’osservare all’uscita da una fonte, che nasconde (o forse solo sottolinea) le sue grazie dietro ad un velo. La Venere di Canova è una giovane donna, vera, sensuale, vibrante, non un freddo mito ma una bellezza naturale.  Intorno al favoloso marmo di Leeds, il Museo Gipsoteca ha creato la mostra-percorso, proponendo le molte testimonianze che Antonio Canova ha lasciato intorno al tema di Venere e, più in generale, del nudo femminile.

“Il tema della bellezza è connaturato al Canova", Mai nulla di volgare nei suoi corpi, si tratti di giovani donne o di giovani corpi maschili, ritratti con eguale passione. Canova amava la bellezza e la trasponeva nelle forme perfette, ma vere, dei suoi nudi”. Scopo del Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, che i Greci avevano realizzato e di cui avevano scritto anche gli artisti del Rinascimento, cioè quella di un’idea di  “bello” che l’artista si forma nella mente dopo aver constatato l’impossibilità di trovare un corpo perfetto in natura. A tale bellezza si può pervenire tramite la massima padronanza della tecnica scultorea e, beninteso sempre imitando  la scultura classica.

Il marmo è l’unico materiale, secondo Canova, adatto alla scultura, in quanto può rendere al meglio la morbidezza e la flessibilità della carne. Anzi, affinché  tali caratteristiche fossero esaltate, molte sculture di Canova vennero totalmente o parzialmente trattate con cera rosata o ambrata dall’artista stesso cosicché il colore del marmo finito fosse simile a quello dell’incarnato. Tutte le sculture del Canova sono condotte fino al sommo grado di finitura, levigate sino a che il marmo opaco non diventa liscio, traslucido, cioè quasi trasparente. E’ in questa estrema finitura del marmo che risiede la poetica di Canova, attento ai particolari oltre che alla resa complessiva e agli effetti di grande luminosità e tenue ombreggiatura.

La redazione