"R.Guttuso dipinge E.Fermi"

"R.Guttuso dipinge E.Fermi"

Ottimo e proficuo scambio tra scuole, grazie ad un accordo tra il dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Industriale, prof. Mario Gregorio e del Liceo Artistico, prof. Alfredo Pappalardo.

 

In virtù di tale accordo, i docenti Sebastiano Grasso ed Emilia Maccarone hanno realizzato, insieme agli alunni Serena Siragusa (classe IA), Maria Triolo (classe IIIM), Claudio Cavallaro (classe IA), Federica La Rosa (Classe IIIM), Eleonora Aci (classe IA), Dario Grasso (classe IA), Alessandro Spinella (classe IA), un dipinto ad acrilico su pannello di multistrato di cm 250 X 185, che rappresenta Renato Guttuso nel suo studio attorniato da varie sue opere mentre dipinge il ritratto di Enrico Fermi. Il pannello è stato donato all’ I.T.I.S di Giarre per esporlo nell’Aula Magna dell’Istituto; in cambio, alunni e insegnanti dell’ I.T.I.S. hanno installato un impianto  di video–sorveglianza  in alcuni ambienti del Liceo Artistico.

Realizzare il pannello è stata l'occasione, per gli studenti, per un impegno che ha permesso di applicare e affinare tecniche apprese nel corso del dialogo didattico; nello stesso, ha rappresentanto l'opportunità per una riflessione sul lavoro dell'artista, sul modo in cui - nel caso specifico - Renato Guttuso viveva con le propire opere, in mezzo a esse e  in un costante confronto con le opere di autori che erano, per lui, oggetto di studio e non di rado, 'popolavano'  le sue opere, come è avvenuto, in particolare, nella serie delle 'Visite', degli anni '70.

Il pregio del progetto dei due docenti, i proff. Maccarone e Grasso, è quello di avere colto lo spirito del lavoro di Guttuso nei termini in cui Guttuso li poneva: nel richiamo e nel confronto esplicito con le 'Visite', il pannello è una 'rivisitazione' dell'opera e della figura dell'artista all'interno del suo laboratorio e quindi, possiamo dire, del sancta sanctorum della sua anima.

Progetti come quello in oggetto rappresentano un importante segnale d’apertura ad una  concezione che vuole abbandonare settorialismi e chiusure di carattere pedagogico e disciplinare per confrontarsi con altre esperienze, avviando gli allievi verso una formazione globale che, da un lato, faccia uso di mezzi e di  tecnologie autonome, dall’altro, costruisca relazioni umane basate sulla conoscenza di altre realtà scolastiche e sui valori della collaborazione e dell’amicizia. Nello stesso tempo, questi scambi di esperienze e di competenze rappresentano, se non un'alternativa, una risposta  positiva alla carenza di fondi, che per le scuole diventano di anno in anno sempre più esigui.

 

La Redazione