Corsa di notte
di Francesco Russo e Mario Patanè
classe 2°M 3° Istituto Comprensivo Giarre
MOTIVAZIONE: La poesia si snoda attraverso immagini nitide, liricamente connotate, in cui l’Io poetico emerge alternando l’affermazione del sé e la presenza di una realtà notturna che rispecchia metaforicamente la consapevolezza della fragilità dell’uomo.
Il sapore dell’erba sale per le scarpe bagnate
di rugiada frammista a caldo sudore. L’aria non stanca.
Ho in bocca un sapore dolciastro
mi sazio bevendo la borraccia bucata.
Gli alberi tremano intirizziti: loro non hanno
che le foglie, per coprirsi. Il cappotto, volendo,
potrebbe riparare il frescolino ventoso d’odori,
ma l’ho scordato una notte, col resto che c’era di sotto,
in una cosa che non ricordo più dove si trovi.
Non so dov’è il mondo ma c’è chi si ferma,
in notti affrescate da alberi freddi,
con altri a parlare, e non scorda il mondo.
Posso riprendere a correre: il sudore ha formato
una corazza di freddo che il freddo notturno
Non può trapassare.
Saluto l’erba bagnata.